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Comunicato  Stampa  del  5  aprile  2011

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Martedì 5 aprile 2011 presso le Cripte della Cattedrale di S. Antonio Abate a Castelsardo si effettuerà un’importante ricognizione scientifica sui resti umani ritrovati durante i lavori di restauro, voluti dall’amministrazione comunale di Castelsardo e tuttora in corso e diretti dall’architetto Gianni Gallus.

La ricognizione vede la collaborazione dell’Università degli studi di Sassari e dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Tempio-Ampurias.

L’equipe di ricercatori, coordinata dal  prof. Salvatore Rubino, responsabile del Dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Sassari, studia da tempo i patogeni responsabili di morte in epoca preistorica e storica (agenti responsabili di epidemie di peste, tifo, colera, influenza, etc.). L'approccio scientifico utilizzato è prevalentemente quello del sequenziamento dell'intero DNA isolato da reperti umani antichi. Questo tipo di approccio innovativo dà l'opportunità di avere informazioni anche sul genoma degli individui studiati.

La ricognizione, operativamente, prevede la rimozione dei resti mummificati dei due individui, che verrà diretta dall’archeologo dott. Franco Campus responsabile scientifico del cantiere, denominati convenzionalmente M e B, e il loro trasporto presso i laboratori di Paleoantropologia del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università turritana, dove saranno  prelevati dei campioni utili alle analisi. Infatti, generalmente, il ritrovamento di sepolture comuni riportabili ad uno stesso periodo storico fa pensare ad una comune causa di morte che potrebbe essere di origine infettiva. Il buono stato di conservazione degli individui ritrovati nella cripta della Cattedrale di Castelsardo fornisce un'eccellente opportunità per utilizzare moderne tecnologie biomediche al fine di identificare potenziali agenti infettivi di origine batterica o virale. L’analisi sarà suddivisa in tre fasi:

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1) il sequenziamento di ultima generazione, che sarà eseguito su una genoteca costruita con il DNA ottenuto dai vari campioni prelevati. L'analisi bioinformatica comparativa delle sequenze ottenute con i dati esistenti nelle banche dati, potrà mettere in evidenza le eventuali analogie con i patogeni batterici o virali responsabili della morte di ogni individuo. Qualora si supponga un episodio epidemico l'agente infettivo responsabile dovrà essere ritrovato in diversi individui;

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2) l'identificazione immuno-istochimica del potenziale agente infettivo sulla cute o altro tessuto molle preservato. Le analisi istologiche di routine del materiale bioptico potranno dare informazioni sulle alterazioni patologiche causate della malattia infettiva e le tecnologie di colorazione immunologica potranno dare informazioni sul potenziale agente patogeno presente;

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3) l'analisi immunologica con la metodica del Western blotting sui tessuti solubilizzati potrà rilevare gli antigeni (proteine e glicoproteine) dei microorganismi utilizzando specifici anticorpi.

 

Lo studio biomedico e paleoantropologico verrà coadiuvato da una ricerca storica demo antropologica condotta sugli antichi registri presenti nella Cattedrale di Castelsardo nei quali sono riportati gli atti di battesimo e di morte.

Il gruppo di ricerca si avvale della collaborazione del Prof. David Kelvin dell'Univesity Health Network di Toronto (Canada), direttore dell'International Center Infection Immunity della Facoltà di Medicina della Shantau University China e di altri colleghi di università spagnole, britanniche e portoghesi. Inoltre, la ricerca ha come referente storico il prof. Attilio Mastino e altri colleghi del Dipartimento di Storia dell'Università di Sassari. Il gruppo lavora in stretta collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro, nella persona della dottoressa Daniela Rovina.

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