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RESTAURI

La Diocesi di Tempio Ampurias, mediante l’impegno dell' Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici, ha delineato il programma pluriennale “Le Radici dell’Oggi: per una Etnogenesi di Comunità”, che prevede il restauro e il recupero di una serie di edifici di Culto identificativi dell’atto di nascita delle attuali comunità parrocchiali diocesane.

Al Programma Operativo Regionale “Sardegna In Cento Chiese”, cofinanziato in collaborazione con le unioni dei comuni Gallura - Alta Gallura e Anglona – Coros per la ri-funzionalizzazione di dieci chiese campestri, si sono voluti aggiungere altri nove importanti interventi, finanziati quasi integralmente con fondi CEI dell’ 8 X mille alla Chiesa Cattolica.

San Gavino di Pètrabàina
Parrocchia di N.S. Vergine di Pompei in Viddalba

Il luogo di culto dedicato ai Martiri turritani, Gavino Proto e Gianuario, sorge sulla montagna di Pètrabàina a ottocento metri sul livello del mare.
La straordinaria località del territorio del comune di Viddalba, nella parrocchia di N.S. Vergine di Pompei, segnata dalla presenza della piccola chiesa, domina su tutta la valle del Coghinas e permette allo sguardo di spaziare sull’intero golfo dell’Asinara che si apre da ovest a nord fino all’Isola Rossa.
L’austera aula liturgica conserva un dossale d’altare ad armadio che, in modo vernacolare, riporta dipinte sulle ante le immagini dei compagni Martiri Proto e Gianuario e nella nicchia centrale una raffinata statua di San Gavino rappresentato in abiti di Gala da nobiluomo settecentesco.

Con ogni probabilità proprio questa opera d’arte, dell’VIII secolo, denuncia il periodo di edificazione della struttura, che da subito fu assunta come punto di riferimento per i pastori che abitavano le località circostanti e tra queste L’Avru, la più vicina.Le genti di quelle montagne scelsero San Gavino di Pètrabàina come luogo di sepoltura, e secondo l’antica tradizione gallurese come rifugio per chi veniva inquisito per reati commessi contro la legge.Una radicata leggenda vuole che nel piccolo antico cimitero adiacente alla chiesa fosse stato seppellito il Muto di Gallura, uno tra i più famosi banditi del territorio.La chiesa di Pètrabàina appartiene al territorio di Viddalba, centro medioevale riconosciuto fin dal XII secolo in diversi documenti del medioevo sardo, con il nome di Villa Alba. Le vestigia di quel periodo sono segnalate dall’importanza di alcuni edifici medioevali e dal toponimo “Viddaeccia” riportato dalla tradizione.

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